Gilda è una donna di mezza età, madre e moglie. Un giorno si accorge di avere difficoltà nell’apparecchiare la tavola. Sono i primi sintomi dell’Alzheimer. Tra materiali d’archivio e suggestioni poetiche, gli stadi della malattia diventano un flusso di immagini sospese sul ciglio dell’oblio. La memoria si trasforma in un caleidoscopio traballante, un nastro rotto, un mondo onirico. Di fronte alla dissoluzione di sé, l’unico appiglio alla realtà resta l’amore.